Abstract (ita)
Il contributo esamina il criterio dell’indispensabilità nel test Bronner alla luce della sentenza Android Auto della Corte di giustizia. Tradizionalmente, il rifiuto di accesso a un’infrastruttura detenuta da un’impresa dominante è abusivo solo se l’accesso è indispensabile per competere. La Corte ha però distinto tra infrastrutture sviluppate per uso esclusivo e infrastrutture concepite per l’uso anche di terzi. Nel primo caso, l’indispensabilità resta decisiva; nel secondo, come in Android Auto, il rifiuto può configurare abuso anche se l’accesso non è strettamente necessario, purché idoneo a ostacolare la concorrenza basata sui meriti. Ciò riflette le peculiarità dei mercati digitali, dove piattaforme e interoperabilità giocano un ruolo centrale. L’analisi evidenzia come il requisito dell’indispensabilità rischi di risultare inadeguato nei nuovi ecosistemi digitali, suggerendo l’opportunità di un intervento normativo per garantire condizioni di accesso eque e certezza giuridica.
Abstract (eng)
This paper analyzes the role of the indispensability requirement in refusal to deal cases under Article 102 TFEU, with a focus on the Android Auto judgment. While Bronner made indispensability the decisive criterion, recent case law (Slovak Telekom, Google Shopping) has narrowed its scope, especially in digital markets. In Android Auto, the Court held that where a platform is designed for third-party access, refusal of interoperability may constitute abuse even without strict indispensability, if it can hinder competition and consumer choice. The article argues that this shift reflects the specific dynamics of digital ecosystems and raises the question whether legislative tools may be more suitable than ex post antitrust enforcement to regulate access and interoperability
Michele-Messina-UED