Abstract (ita)
Il presente contributo intende analizzare il contenuto e le possibili conseguenze della sentenza C-181/23, Commissione/Malta (Citoyenneté par investissement), dello scorso 29 aprile 2025, con cui la Corte di giustizia ha dichiarato la contrarietà agli artt. 20 TFUE e 4, par. 3, TUE della legge di cittadinanza maltese, che prevedeva una fattispecie di acquisto di cittadinanza dietro la prestazione investimento in denaro. La concessione della cittadinanza di un Paese membro comporta anche l’acquisto della cittadinanza dell’Unione europea e dei diritti da essa derivanti. Secondo la Corte di giustizia, il fondamento del vincolo di cittadinanza risiede nel legame di solidarietà e lealtà tra lo Stato ed i suoi cittadini. Sebbene gli Stati membri godano di ampia discrezionalità nella determinazione dei modi di acquisto della cittadinanza nazionale, tuttavia tale discrezionalità deve essere esercitata nel rispetto del diritto dell’Unione e non può comportare una violazione dei principi di fiducia reciproca e leale cooperazione tra gli Stati membri. La sentenza in esame è la prima pronuncia a dichiarare contraria al diritto dell’Unione una fattispecie di acquisto della cittadinanza nazionale e conclude la procedura di infrazione inaugurata dalla Commissione europea nel 2020, confermando l’atteggiamento di sfavore delle istituzioni dell’Unione rispetto agli schemi di cittadinanza e residenza per investimento. L’interpretazione della Corte sembra destinata ad avere un impatto significativo sugli ordinamenti interni degli Stati membri e in particolare su quello italiano, in cui la fattispecie di riconoscimento della cittadinanza italiana ai discendenti di cittadini italiani emigrati all’estero è attualmente oggetto dello scrutinio della Corte costituzionale e di un importante intervento di riforma da parte del Governo.
Abstract (eng)
This contribution aims to analyze the content and possible consequences of judgment C-181/23, Commission v Malta (Citoyenneté par investissement), issued on April 29, 2025, in which the Court of Justice declared that the Maltese citizenship law – providing for the acquisition of citizenship in exchange for a financial investment – is contrary to Articles 20 TFEU and 4(3) TEU. The granting of citizenship by a Member State also entails the acquisition of the EU citizenship and the rights derived from it. According to the Court of Justice, the foundation of the bond of citizenship lies in the relationship of solidarity and loyalty between the State and its citizens. Although Member States enjoy broad discretion in determining the conditions for acquiring national citizenship, this discretion must be exercised in compliance with EU law and cannot result in a breach of the principles of mutual trust and sincere cooperation among Member States. This judgment is the first one to declare a national citizenship acquisition scheme incompatible with EU law and brings to a close the infringement procedure initiated by the European Commission in 2020. It confirms the EU institutions’ unfavorable stance toward citizenship and residence-by-investment schemes. The Court’s interpretation is likely to have a significant impact on the domestic legal systems of the Member States, particularly in Italy, where the recognition of Italian citizenship for descendants of emigrated Italian citizens is currently under review by the Italian Constitutional Court and subject to a major reform initiative by the Italian Government.
Cristina-Delli-Carri-UED